Proviamo a considerare il Natale a partire da certe situazioni umane che forse ci aiutano di più a ritrovarne la genuinità, la bellezza vera, la giusta fisionomia. Se teniamo conto che nella sua prima venuta quel Bambino si è trovato in una famiglia lontana da casa, fra poveri pastori, già minacciato da violenza e costretto alla fuga, forse lo possiamo trovare ancora in qualche situazione molto simile a quella. Le indicazioni per la ricerca sono chiare e tuttavia possiamo trovarci anche noi, come i Magi, fuori rotta, anche ad avere conoscenze ampie, strumenti sofisticati, suggerimenti adeguati. I pastori, invece, l’hanno cercato e trovato a casa loro, proprio perché l’hanno sentito come uno di loro e, dal poco che ci dice il Vangelo, non hanno avuto dubbi di scoprire, in quel bambino senza mezzi, colui che poteva cambiare loro la vita. In realtà non è cambiato nulla nel loro mondo, ma si sono ritrovati più sicuri di sé, avendo visto in quel Bambino il futuro, il loro futuro, come dovrebbe essere visto ancora oggi, come dovrebbe essere coltivato sempre. Proprio quel Bambino, disarmato e disarmante, faceva paura a qualcuno e la paura di uno diveniva quella di tutti, perché ci si lascia dominare da essa e così chiunque può spaventare, può diventare motivo di turbamento. È proprio la paura, divenuta fobia, che induce alla violenza: con essa si finisce poi per contrastare anche chi potrebbe in realtà portare luce, pace, speranza.
A volerlo cercare ancora, come ci chiede di fare, dobbiamo ovviamente cercarlo e trovarlo in un bambino, uno vero, fatto di quella carne tenera che ci rende teneri, attorniato da quella povertà che ci fa scoprire l’essenziale, inserito in quel mondo di cattiverie e di morte che ci fa desiderare di ricostruire con lui la speranza.
Non ci è difficile trovarlo, perché sono ancora tante le immagini e le realtà vive ….. Per continuare, cliccare qui….NATALE 2017 – Versione verticale
Fatima 2017: i cento anni di Fatima e i segreti legati alle apparizioni
Premessa
Il centenario di questo evento è l’occasione per fare il punto della questione, cercando di trovarvi una maggiore chiarezza che aiuti a vivere meglio l’evento e ad averne le più precisa comprensione possibile.
Si tratta pur sempre di qualcosa di straordinario e, come per tutte le cose straordinarie, siamo in presenza di un “mistero”, che è pur sempre un fatto, documentabile, dunque, e tuttavia mai sufficientemente chiarito con le parole umane, anche perché prevedono l’intervento di qualcuno o di qualcosa che sfugge alle odierne comprensioni della ricerca scientifica, che pur deve cercare di offrire i suoi strumenti.
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Pasqua 2017
Riflessione introduttiva.
Proviamo ad immaginare la Pasqua vista e vissuta dalle donne. Non le dobbiamo immaginare come le figure di primo piano nel racconto evangelico; e tuttavia esse occupano uno spazio rilevante, se non altro per l’assenza dei discepoli, che al momento dell’arresto del loro Maestro se ne sono andati, lasciandolo solo. Le donne, invece, compaiono, non solo perché la pietà popolare le immagina a partire dal vangelo di Luca, che piangono in occasione della salita al monte dove sarà giustiziato Gesù, ma perché poi, ben oltre questo gruppo, esse vengono segnalate dagli evangelisti come le sole che rimangono accanto al cadavere in croce, e più ancora piangenti mentre lo accompagnano alla sepoltura, in attesa di poter fare di meglio, passato il sabato solenne della Pasqua ebraica.
Dal loro sguardo, da ciò che esse dicono, senza dir parola, dalla posizione che assumono, noi possiamo riconoscere il mistero pasquale vissuto dal Maestro e comunicato alla loro sensibilità: esse vivono tutti quei sentimenti che il vangelo non fa trasparire e che invece noi vorremmo considerare come elementi non trascurabili del mistero stesso.
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CROCE E CROCIFISSO
ARBOR DECORA ET FULGIDA
ORNATA REGIS PURPURA,
ELECTA DIGNO STIPITE
TAM SANCTA MEMBRA TANGERE
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CROCE E CROCIFISSO – versione verticale(1)
Mare Nostrum: Tibhirine.
Nel tema “Mare Nostrum” rientra l’analisi dell’ apporto di personaggi e popolazioni, vissute sulle sponde del Mediterraneo, che abbiano contribuito a rendere questa parte di mondo così come è.
Tra questi ci sono i monaci di Tibhirine, trucidati 20 anni fa dal fanatismo islamico. Per accedere al testo integrale della lezione cliccare sul link sottostante.
Don Andrea Santoro a dieci anni dall’uccisione
Storicamente il mondo islamico più ostile al mondo occidentale è stato il mondo turco, perché di lì veniva quel genere di contrapposizione armata che ha portato spesso allo scontro e comunque a fronteggiarsi tra le due parti del Mediterraneo, non più considerato “Mare nostrum”.
Se nel Medioevo erano stati frequenti i contatti culturali e commerciali tra mondo arabo e mondo europeo, non più così quando si affacciano i Turchi, che di fatto assumono il califfato e quindi anche la guida politica del mondo arabo in nome della comune religione. Di fatto anche gli arabi erano asserviti al potere della “Sublime Porta” di Istanbul.
Dopo i vani tentativi di penetrare in Europa giungendo fino a Belgrado e alle porte di Vienna, i Turchi si attestano nella penisola balcanica, dove si creano territori a maggioranza musulmani. Tuttavia anche qui il Cristianesimo, per quanto minoritario o comunque tollerato, non riesce ad essere sradicato
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Mare Nostrum: Annalena Tonelli.
Da sola ANNALENA TONELLI si è dedicata ai suoi Somali, come già aveva fatto in Kenya, venendone cacciata via. Diciamo che è sola perché non fa parte di alcuna organizzazione, neppure di carattere religioso. Per quanto cattolica e decisa a muoversi forte della sua fede, non ha comunque cercato appoggi sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo organizzativo, contando sugli aiuti che gli venivano dagli amici in Italia…
Populorum Progressio.
Nel cinquantesimo anniversario della pubblicazione dell’enciclica:
Il Libro di rut …nella giornata del dialogo tra Ebrei e Cristiani
Dal commento al libro di Rut….
Nella Giornata dell’approfondimento del mondo ebraico si propone quest’anno la conoscenza del libro di Ruth, perché offre indubbiamente aspetti della vita quotidiana degli Ebrei con un dettaglio, per nulla insignificante oggi, che riguarda l’accoglienza dello straniero, il quale entra a far parte integrante della storia e della cultura, come elemento costitutivo.
Ci si propone di comprendere meglio questo libro e ciò che in esso è contenuto, cercando di capire come possa essere considerato nel mondo ebraico e come di riflesso viene letto nel mondo cristiano
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Tahar Ben Jelloun
È uno degli scrittori più conosciuti e più letti del mondo maghrebino, anche se lui preferisce l’uso della lingua francese e come tale si colloca nel mondo occidentale, perché di fatto ne coltiva i valori, quelli che lui acquisisce nella Francia laica, uscita dalla Rivoluzione. Nel mondo occidentale tuttavia egli vuole far conoscere la realtà islamica, verso la quale prevalgono tanti pregiudizi da parte degli occidentali, pregiudizi che vanno fugati, anche se una certa immagine data dai conservatori del mondo musulmano può spiegare questo atteggiamento negativo
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