La Via Crucis con Raffaello Sanzio.

L’esercizio della pietà cristiana di accompagnare il Signore nel suo percorso “glorioso” è stato qui vissuto con il grande artista rinascimentale, rievocato a 500 anni dalla morte; evento, che è da collocare in concomitanza con il giorno rievocativo della morte e della sepoltura del Signore. Sembra che l’artista stesso sia particolarmente segnato da questo incontro con il Signore che ha servito, con tutte le incoerenze dei comuni mortali, mettendo a profitto il suo genio artistico. Lo ha fatto, non tanto perché abbia servito nel cuore della cristianità, in quella Roma rinascimentale che proprio per lui e per tanti altri si abbelliva in quegli anni, ma perché la sua sensibilità religiosa, che possiamo cogliere nelle sue opere, anche a non avere un soggetto in quella direzione, lo faceva essere “divino”, come viene anche definito. Lo era, davvero! Lo era, non solo perché le belle fisionomie dei suoi soggetti ci trasportano in un’aura incantata e misteriosa, ma perché ci sentiamo avvicinare più che mai al divino, partendo da quanto di meglio egli poteva riscontrare nell’umano”. 
Percorriamo la Via Crucis accompagnati dalle opere di Raffaello.