INTRODUZIONE
I primi scrittori cristiani avevano come scopo principale della loro produzione la difesa del Cristianesimo stesso dagli attacchi di autori pagani, ma anche dai pregiudizi radicati nella gente, che si mostrava ostile, anche per una certa tendenza dei cristiani stessi a rimanere separati. Perciò le prime produzioni hanno un forte sapore apologetico, come è evidente anche nell’impegno di Tertulliano che, divenuto cristiano, mette a servizio della Chiesa la sua bravura stilistica e la sua abilità argomentativa nel cercare una difesa dignitosa del modo che hanno i cristiani di concepire e di vivere l’esistenza. Ma nella comunità cristiana si fa strada anche un problema di natura morale. L’etica era tendenzialmente vissuta in chiave apologetica, nel senso che i cristiani volevano affermare di essere più che mai alle prese con un vivere, e quindi con un comportamento, che avrebbe dovuto segnalare la loro diversità rispetto agli altri, anche in un contesto dove l’agire morale non era curato e propugnato, se non all’epoca di Augusto e anche in quel periodo con notevoli difficoltà. Se già a livello di uomini di governo la moralità lasciava a desiderare, ancora di più, non solo a Roma e nelle città, l’impegno per un programma di moralizzazione non veniva affatto seguito e sancito con disposizioni di leggi da far rispettare. I problemi di natura morale erano molteplici: la questione della ricchezza spropositata e dell’esibizione del lusso, a cui seguiva la corruzione, metteva in risalto disparità sociali; il ricorso alla violenza, propria di chi, volendo imporsi, si poteva far giustizia da sé, in un contesto di sostanziale impunità, generava meccanismi perversi; le esibizioni nei giochi del circo, facendo ricorso a duelli molto cruenti e selvaggi, eccitavano le peggiori pulsioni. Ovviamente la questione morale più delicata era considerata quella della sessualità e in essa quella della condizione femminile, in presenza di lupanari fiorenti un po’ ovunque e di giochi erotici esibiti, come pure di legami matrimoniali particolarmente leggeri e volubili. In questo ambito sarebbe stata opportuna una legge sul “decoro”, come ai primi tempi dell’Impero, anche se, pure in quel periodo, le cose non avevano preso la piega giusta nonostante la propaganda messa in campo e le condanne degli illeciti che coinvolgevano anche persone di alto rango. La situazione precipita ben presto in presenza di autorità molto deboli o esse stesse corrotte e dedite ad abusi e perversioni. Davanti ad un quadro degradato i cristiani si presentavano con la loro visione che privilegiava la castità, con il rischio di non intendere in maniera positiva le nozze. Leggi tutto “TERTULLIANO: IL GRANDE MORALISTA – OPERE SULLA CONDIZIONE FEMMINILE”