
UTE – RIVOLUZIONE SOVIETICA(6)
Lezioni UTE Erba- Merate
UTE – RIVOLUZIONE SOVIETICA(6)
Introduzione: novità, riforme senza volontà di rottura
Proviamo ad addentrarci in alcuni capisaldi della dottrina luterana, cercando di seguire l’iter storico che ha portato Lutero a sviluppare il suo pensiero e a renderlo sempre più chiaro. A ben considerare l’evoluzione della sua teologia, dobbiamo dire che egli non aveva inizialmente l’intenzione di fondare una nuova dottrina e quindi di creare una nuova Chiesa in contrapposizione a quella romana. Gli eventi, con l’indurimento da entrambe le parti e l’impossibilità a dialogare, hanno spinto sempre più a far emergere tesi che di fatto negano e distruggono l’impianto cattolico della Tradizione e del Magistero e hanno determinato quella spaccatura che non era nei progetti di Lutero, ma che di fatto si è creata anche con gli strascichi violenti dell’intolleranza.
La revisione, che si sta facendo nell’affrontare la questione, non può affatto modificare il corso degli eventi, ma può cercare di capire con più obiettività e serenità di giudizio i problemi seri che furono posti sul tappeto dalla Riforma e che costituiscono ancora la materia del contendere, pur con la possibilità oggi di trovare comuni denominatori per un più sereno confronto e per la condivisione di un comune cammino nella ricerca dell’unità, pur nella pluralità.
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Premessa
Il centenario di questo evento è l’occasione per fare il punto della questione, cercando di trovarvi una maggiore chiarezza che aiuti a vivere meglio l’evento e ad averne le più precisa comprensione possibile.
Si tratta pur sempre di qualcosa di straordinario e, come per tutte le cose straordinarie, siamo in presenza di un “mistero”, che è pur sempre un fatto, documentabile, dunque, e tuttavia mai sufficientemente chiarito con le parole umane, anche perché prevedono l’intervento di qualcuno o di qualcosa che sfugge alle odierne comprensioni della ricerca scientifica, che pur deve cercare di offrire i suoi strumenti.
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Riflessione introduttiva.
Proviamo ad immaginare la Pasqua vista e vissuta dalle donne. Non le dobbiamo immaginare come le figure di primo piano nel racconto evangelico; e tuttavia esse occupano uno spazio rilevante, se non altro per l’assenza dei discepoli, che al momento dell’arresto del loro Maestro se ne sono andati, lasciandolo solo. Le donne, invece, compaiono, non solo perché la pietà popolare le immagina a partire dal vangelo di Luca, che piangono in occasione della salita al monte dove sarà giustiziato Gesù, ma perché poi, ben oltre questo gruppo, esse vengono segnalate dagli evangelisti come le sole che rimangono accanto al cadavere in croce, e più ancora piangenti mentre lo accompagnano alla sepoltura, in attesa di poter fare di meglio, passato il sabato solenne della Pasqua ebraica.
Dal loro sguardo, da ciò che esse dicono, senza dir parola, dalla posizione che assumono, noi possiamo riconoscere il mistero pasquale vissuto dal Maestro e comunicato alla loro sensibilità: esse vivono tutti quei sentimenti che il vangelo non fa trasparire e che invece noi vorremmo considerare come elementi non trascurabili del mistero stesso.
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ARBOR DECORA ET FULGIDA
ORNATA REGIS PURPURA,
ELECTA DIGNO STIPITE
TAM SANCTA MEMBRA TANGERE
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CROCE E CROCIFISSO – versione verticale(1)
Nel tema “Mare Nostrum” rientra l’analisi dell’ apporto di personaggi e popolazioni, vissute sulle sponde del Mediterraneo, che abbiano contribuito a rendere questa parte di mondo così come è.
Tra questi ci sono i monaci di Tibhirine, trucidati 20 anni fa dal fanatismo islamico. Per accedere al testo integrale della lezione cliccare sul link sottostante.
Storicamente il mondo islamico più ostile al mondo occidentale è stato il mondo turco, perché di lì veniva quel genere di contrapposizione armata che ha portato spesso allo scontro e comunque a fronteggiarsi tra le due parti del Mediterraneo, non più considerato “Mare nostrum”.
Se nel Medioevo erano stati frequenti i contatti culturali e commerciali tra mondo arabo e mondo europeo, non più così quando si affacciano i Turchi, che di fatto assumono il califfato e quindi anche la guida politica del mondo arabo in nome della comune religione. Di fatto anche gli arabi erano asserviti al potere della “Sublime Porta” di Istanbul.
Dopo i vani tentativi di penetrare in Europa giungendo fino a Belgrado e alle porte di Vienna, i Turchi si attestano nella penisola balcanica, dove si creano territori a maggioranza musulmani. Tuttavia anche qui il Cristianesimo, per quanto minoritario o comunque tollerato, non riesce ad essere sradicato
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Da sola ANNALENA TONELLI si è dedicata ai suoi Somali, come già aveva fatto in Kenya, venendone cacciata via. Diciamo che è sola perché non fa parte di alcuna organizzazione, neppure di carattere religioso. Per quanto cattolica e decisa a muoversi forte della sua fede, non ha comunque cercato appoggi sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo organizzativo, contando sugli aiuti che gli venivano dagli amici in Italia…
Dal commento al libro di Rut….
Nella Giornata dell’approfondimento del mondo ebraico si propone quest’anno la conoscenza del libro di Ruth, perché offre indubbiamente aspetti della vita quotidiana degli Ebrei con un dettaglio, per nulla insignificante oggi, che riguarda l’accoglienza dello straniero, il quale entra a far parte integrante della storia e della cultura, come elemento costitutivo.
Ci si propone di comprendere meglio questo libro e ciò che in esso è contenuto, cercando di capire come possa essere considerato nel mondo ebraico e come di riflesso viene letto nel mondo cristiano
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