INTRODUZIONE
Si può dire che il Medioevo si caratterizza per la lotta titanica fra i due poteri emergenti in questo periodo, quelli cioè che ritengono di essere gli eredi del mondo romano. Crollato l’Impero, soprattutto con la rimozione dell’ultimo erede dell’autorità somma, e cioè l’esautorazione di Romolo Augustolo ad opera di Odoacre, nel 476, si doveva trovare chi ne ereditasse la funzione in una fase storica nella quale predominano le invasioni di popoli diversi, resi comuni con la definizione di “barbari”. Mentre nella porzione orientale dell’Impero, la figura dell’Imperatore viene garantita dalla dinastia bizantina, nella parte occidentale nessun re barbarico può fregiarsi del titolo di erede del mondo latino ormai decaduto. Del resto nessuno di essi si insedia a Roma, città che viene abbandonata al suo destino. Emerge in essa la figura del Papa, vescovo della città e proprio per questo ritenuto punto di riferimento della Chiesa. Non sempre chi è Papa può trovare il giusto riconoscimento della sua autorità, soprattutto se gli manca l’autorevolezza nella gestione del suo potere; ma, nello stesso tempo, non essendoci chi vi poteva svolgere i compiti necessari dell’autorità, il vescovo se ne assumeva le responsabilità, che lo facevano essere in città un esponente di rilievo e nella cristianità il garante dell’unità della fede e della Chiesa. Non tutti i Papi si rivelano all’altezza di un simile compito, ma nel tempo cresceva questa sua funzione e, con l’adesione al Cristianesimo delle popolazioni barbariche, anche i re sentivano il bisogno di riferirsi a lui e di averne pure l’approvazione e il sostegno. E tuttavia il Papa non diventa mai l’autorità di riferimento per il mondo occidentale: anche la sua elezione, combinata dalle famiglie e dal clero locale, necessita dell’approvazione dell’Imperatore d’Oriente. L’occasione per recuperare una propria fisionomia anche giuridica che recida i rapporti di dipendenza con Bisanzio, arriva con la rinascita dell’Impero realizzata dai Franchi e in particolare dalla dinastia carolingia. Carlo, re dei Franchi, e ormai divenuto nella sua persona unificatore dei regni del centro Europa, grazie ad una politica militare che si impone sulle altre popolazioni barbariche locali, trova nel Papa Leone III colui che di fatto gli riconosce il titolo di Imperatore dei Romani, nella cerimonia dell’incoronazione nel Natale 800. Egli aveva tentato l’unificazione anche con l’Oriente, sperando nel matrimonio con Irene, imperatrice di Bisanzio, che si era imposta sul figlio; ma di fatto non se ne fece nulla. Leggi tutto “PAPATO E IMPERO IN LOTTA TRA LORO.”